| Allontanai nauseata il piatto e bevvi un lungo sorso d'acqua.
- Che ti prende? - domandò Peter, squadrandomi sospettoso.
Feci una smorfia. - Ha un odore orribile - mi lamentai, guardando la crepes che avevo deciso di non mangiare.
- A me non sembra... e l'ultima volta che le hai preparate te ne sei mangiate tre tutta da sola - ribattè, preoccupato.
Strinsi le labbra. - Comunque sia, ho la nausea... non riuscirei a mandare giù qualcosa nemmeno volendo - ammisi, alzandomi.
- Ancora? - esclamò Peter, ansioso. - Sono almeno due settimane che stai male, Lindy... dovresti farti vedere da un Guaritore - mi fece notare.
Scossi velocemente la testa. - No, sono sicura che si tratta solo di stress... - mentii, con un sorriso tirato.
Peter fece per aggiungere qualcosa, ma sparii senza dargli tempo di aprire bocca. Salii velocemente le scale e mi chiusi in camera mia, per poi coricarmi sul letto. In quel periodo ero troppo testarda da ammettere di stare veramente male. Continuavo a sperare che passasse da solo, ma dentro di me sapevo già cosa mi stava succedendo. Mi passai una mano sulla fronte, sovrappensiero, poi mi alzai e mi spogliai lentamente. Avevo un appuntamento al Ministero e una riunione subito dopo. Mentre abbottonavo la camicia, non potei fare a meno di lasciar vagare lo sguardo sulla mia pancia, piatta e leggermente abbronzata come sempre. Per un attimo provai a dare spazio alla teoria che il mio subconscio si era costruita, ma tornai in me praticamente subito. Era impossibile, o meglio, io credevo lo fosse. Mi mordicchiai il labbro, ripensando alla notte di tre settimane prima passata con Derek, per poi sbiancare all'improvviso, ricordando il pomeriggio dopo assieme a David.
Sta' tranquilla, non è quello che credi... non può essere mi ripetei, sistemando il colletto della camicia.
Finii di vestirmi e indossai la pesante tunica di velluto sopra l'anonimo completo grigio, poi mi tirai su i capelli e mi smaterializzai.
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